Ozmo is a key figure emerging in the contemporary art landscape, specifically in the Italian street art scene. With the strength of a revolutionary and the skills of a Renaissance master, he transforms any wall into a magnetic field where high-brow culture and underground trends collide, merging into powerful and emotional visuals. His artistic practice is deeply rooted in the role of imagery in modern society and is characterised by technical virtuosity in graphic design, painting, drawing and collage. These facets all come together to form a rich and complex visual language.
Drawing from a wide range of references – from art history to social media, advertisement, mythology, religion and pop culture – he builds layered visual narratives where every element contributes to a deep reflection on our times. His monumental works, which stand out on urban walls like modern altarpieces, represent a bold synthesis of tradition and innovation, where classical iconography merges with elements of contemporary culture in a close dialogue that challenges conventions and redefines the boundaries of public art.
A pioneer in site-specific art applied to the streets, Ozmo has been able to create one-of-a-kind, unreproducible artworks deeply linked to the architectural and social context they occupy. This innovative approach, combined with his technical mastery, has led him to exhibit in some of the world’s most important museums, from the Museo del Novecento to the Museum of Contemporary Art of Rome (MACRO), consecrating him as a leading artistic figure since 2012.
His work is a continuous reflection of the power of images in current society, where pop and intellectual references intertwine to form intricate compositions. By merging these seemingly disconnected elements, Ozmo creates an exciting visual language that can be interpreted on different levels, from the immediate visual impact to the deepest conceptual reflection on the nature of art and contemporary visual communication.
Ozmo’s art bridges distant worlds – the museums and the streets, the sacred and the profane, the antique and the contemporary – creating a space for dialogue. His artistic expression allows us to question the state of society and the artist’s role today. He not only redefines the concept of public art through monumental murals but also stimulates new ways of thinking and living in urban spaces. Every work is an aesthetic experience that challenges and engages the viewer.
Dal panorama artistico del nostro tempo emerge la figura di Ozmo, demiurgo della street art italiana che, con la potenza di un rivoluzionario e la sapienza di un maestro rinascimentale, ha trasformato i muri delle città in un campo magnetico dove alta cultura e underground collidono e si fondono in una sintesi visiva di straordinaria potenza espressiva. La sua ricerca artistica, profondamente radicata nell’analisi del ruolo dell’immagine nella società contemporanea, si manifesta attraverso un virtuosismo tecnico che spazia dalla grafica digitale alla pittura tradizionale, dal disegno al collage, creando un linguaggio visivo di straordinaria complessità e ricchezza.
La sua capacità di attingere da un vasto repertorio di riferimenti – dalla storia dell’arte classica ai social media, dalla pubblicità alla mitologia, dalla religione alla cultura pop – gli permette di costruire narrazioni visive stratificate dove ogni elemento contribuisce a una riflessione profonda sulla contemporaneità. Le sue opere monumentali, che si stagliano sulle pareti urbane come moderne pale d’altare, rappresentano una sintesi audace tra tradizione e innovazione, dove l’iconografia classica si fonde con elementi della cultura contemporanea in un dialogo serrato che sfida le convenzioni e ridefinisce i confini dell’arte pubblica.
Pioniere nell’applicazione del concetto di site specific alla street art, Ozmo ha saputo trasformare ogni intervento in un’opera unica e irripetibile, profondamente connessa con il contesto architettonico e sociale che la ospita. Questo approccio innovativo, unito alla sua straordinaria padronanza tecnica, ha portato il suo lavoro nei più prestigiosi spazi museali, dal Museo del Novecento al MACRO, consacrandolo nel 2012 come una figura di riferimento nel panorama artistico internazionale.
Le sue opere rappresentano una riflessione continua sul potere dell’immagine nella società contemporanea, dove simboli sacri e profani, riferimenti colti e popolari si intrecciano in composizioni di vertiginosa complessità. Attraverso questa fusione di elementi apparentemente distanti, Ozmo crea un nuovo linguaggio visivo che parla simultaneamente a diversi livelli di lettura, dalla immediata suggestione estetica alla più profonda riflessione concettuale sulla natura dell’arte e della comunicazione visiva contemporanea.
Il suo lavoro si configura così come un ponte tra mondi apparentemente distanti – il museo e la strada, il sacro e il profano, l’antico e il contemporaneo – creando uno spazio di dialogo dove l’arte diventa strumento di riflessione critica sulla società e sul ruolo dell’artista nel mondo contemporaneo. Attraverso le sue opere monumentali, Ozmo non solo ridefinisce il concetto di arte pubblica, ma crea anche nuovi modi di pensare e vivere lo spazio urbano, trasformando ogni intervento in un’esperienza estetica totalizzante che coinvolge e sfida lo spettatore.